La festa dell’Apparizione in Borgo Santa Caterina è legata a un evento straordinario, descritto da Padre Donato Calvi nelle sue “Effemeridi”.
Il 18 agosto del 1602 una stella apparsa nel cielo di mezzogiorno illuminava con tre raggi l’affresco della Madonna Addolorata posto sul muro di una casa presso l’antico ponte della Stongarda. Sotto gli occhi di una folla numerosa i raggi prodigiosi riportavano l’affresco – già deteriorato in alcune parti – alla bellezza originaria. Al prodigio seguirono grazie miracolose e frequenti guarigioni.
L’affresco, che era stato dipinto il 27 luglio del 1597 dal pittore locale G. Giacomo Anselmi, è lo stesso che si venera da oltre quattro secoli nell’altare maggiore del Santuario.
Dopo un anno il Vescovo concedeva ai borghigiani di edificare un Santuario, di cui la prima pietra – come ricorda la lapide affissa a fianco dell’ingresso sul lato ovest – fu benedetta dal vescovo Giovan Battista Milani l’11 luglio del 1603.
Entro il gennaio del 1605 la fabbrica veniva portata a termine ed aperta al culto, con il trasporto sull’altare maggiore del muro affrescato.
L’anno successivo (1606), grazie all’offerta della famiglia Galina venne realizzato, su modello del dipinto miracoloso, il gruppo ligneo dell’Addolorata portato ogni anno in processione per le strade del borgo nel giorno che rievoca il miracoloso evento.
La colonna votiva sul piazzale del Santuario in origine si trovava invece nel bel mezzo della contrada, essendo stata posata in sostituzione di una grande croce in legno, rimossa per timore che potesse arrecare danno ai passanti: per tale motivo la colonna venne chiamata “crocetta”.
La colonna, eseguita nel 1614 da Antonio Abbati e benedetta il 24 dicembre dal vescovo Emo, è sormontata dal gruppo scultoreo della Beata Vergine Addolorata, in tutto simile al simulacro che si porta ogni 18 agosto in processione (2).
Nei due dipinti votivi di Marco Gozzi (1759-1839) collocati nella cappella in cui ogni anno si espone il gruppo ligneo dell’Addolorata, la colonna appare nella sua collocazione originaria, ovvero al centro della contrada di Borgo S. Caterina, in asse con l’edificio sacro.
Gli ex-voto documentano due fasi salienti del passaggio di truppe straniere avvenuto senza arrecare danni al borgo e sono al contempo una bella testimonianza della vita e dell’aspetto di Borgo S. Caterina all’inizio ed alla fine del secolo XVIII. Mentre del primo avvenimento l’autore dovette affidarsi alla memoria storica e alla fantasia, del secondo fu probabilmente testimone diretto.
Nel passaggio di truppe francesi ed alemanne in Borgo Santa Caterina (1705) l’Addolorata proteggere dall’alto i suoi devoti. Il borgo è osservato dal ponte della Morla e la colonna, visibile in lontananza, compare al centro della via.
L’altro evento è legato all’ingresso degli austro-russi (1799) senza che alcun danno venga arrecato al borgo: un fatto miracoloso, attribuito all’intervento della Madonna Addolorata venerata nel Santuario, dipinta in alto tra nuvole ed angeli.
Il dipinto è vivissimo nel rappresentare la colonna, il Santuario con il suo campanile, le case con i balconi e le finestre da cui si affacciano figure incuriosite ma non spaventate, mentre in primo piano soldati e cavalleggeri sostano e si intrattengono con alcuni borghigiani.
Fu solo alla fine dell’Ottocento che, probabilmente per la posa dei binari del tram la colonna venne spostata nella sede attuale e cioè nel punto di convergenza ottico del piazzale antistante il Santuario.
Nel frattempo l’edificio si arricchì di opere d’arte: oltre al Gozzi, dello Zucco, del Salmeggia, del Fantoni, ad esempio.
Nell’agosto del 1886 iniziò la ristrutturazione del Santuario su disegno di Antonio Piccinelli, mentre la cupola (1894) e la facciata (1897) vennero eseguite su disegno di Elia Fornoni.
Il campanile assunse invece la forma attuale nel 1906 su disegno del Pandini.
All’interno, ricco di stucchi e affreschi, vi operarono inoltre gli artisti Ponziano Loverini, Giovanni Pezzotta, Giuseppe Riva, Antonio Rota (che eseguì dodici statue raffiguranti santi), Nino Nespoli, Luigi Angelini, Attilio Nani.
E ancor’oggi i festeggiamenti dell’Apparizione continuano ad essere sinonimo di grande devozione da parte di migliaia di fedeli, che vi si riuniscono sin dal primo mattino.
Sotto la luce carezzevole delle Litanie Lauretane, all’intento squisitamente religioso si associa così anche quello umano: si ammirano le opere d’arte che arricchiscono l’edificio, si ascolta musica sacra e si rivedono amici del borgo in una salutare rimpatriata dove si respira quella dolce e familiare “aria dè paìs”.
E attraverso canti, suppliche, acqua santa, processioni, reliquie, incenso, luci, statue, ori, fuochi e banda, i sensi entrano nel gioco virtuoso della devozione, dando corpo alla fede: una fede antica e ancora molto viva.
NOTE
(1) Altre opere di Gian Giacomo Anselmi presenti nella bergamasca: un dipinto della Vergine col Bambino tra San Giuseppe e San Carlo (firmato e datato Jacobus de Anselmis –1597), collocato nell’altare a sinistra del Tempio dei Caduti di Sudorno, dove fu posto quando il tempio sostituì la vecchia chiesetta dedicata alla Madonna; nella Chiesa di Sant’Andrea; nella sagrestia di Redona; Pala d’altare della Chiesa Parrocchiale di Pedrengo.
(2) “Ottenuta il 27 settembre 1614 la licenza dai “giudeci delle strade’, Marco Antonio Mutio e Gio Battista Advinatri, su istanza del deputato della chiesa Giacomo Bagis, si procedette alla costruzione”, affidandone l’esecuzione, come attestano i documenti dell’archivio parrocchiale, ad Antonio Abbati “…che risulta già morto quando il 25 luglio 1615 i sindaci e reggenti del santuario si riunirono per saldare con gli eredi il debito contratto” (Andrea Paiocchi, Il Santuario dell’Addolorata in Borgo Santa Caterina, Edizioni Grafital, Bergamo, 2002, pag. 43).
BIBLIOGRAFIA
Per la colonna
Elia Fornoni, St. Di Berg., XVI.
Luigi Pelandi, 1962, IV.
Arnaldo Gualandris, “Monumenti e colonne di Bergamo”, a cura del Circolo Culturale G. Greppi. Bergamo, 1976.
Vecchio inventario dei Beni Culturali e ambientali – Geo-Portale del Comune di Bergamo.
Per il Santuario
Elia Fornoni, St. Di Berg., Ms. XVII, 53-67.
Luigi Angelini, 1960, 12.
Luigi Pelandi, 1962.
Sandro Angelini, 1966.
Ezio Bolis e Efrem Bresciani, Il Santuario dell’Addolorata in Borgo Santa Caterina, Chiesa di santa Caterina, 2002.
“Cenni storici intorno al Santuario di Maria SS. Addolorata di Borgo Santa Caterina in Bergamo”. Pubblicato in occasione della “Solenne incoronazione – Feste Centenarie dell’apparizione della Beata Vergine di Borgo Santa Caterina”. Bergamo, Legrenzi).
Bergamo – Parrocchia Santa Caterina. Personaggi, a cura del Prof. Luigi Tironi.